Una lettera a me stesso/a

Una lettera a me stesso/a

Praticare più sport. Mangiare in modo più sano. Ridere di più. Dedicare più tempo a me e alla mia famiglia.

 Eccoli, i buoni propositi: li facciamo e subito dopo li disattendiamo. O finiscono nel dimenticatoio, inghiottiti dai problemi di tutti i giorni.

L’idea di «prendere una risoluzione», invece, è un atto consapevole. Significa dedicare tempo a osservare il proprio comportamento e la propria vita e a domandarsi sino a che punto coincidano desiderio e realtà.

Cosa so fare bene e cosa non so fare affatto? Quali punti di forza voglio migliorare e quali punti deboli combattere?

Naturalmente non basta «volerlo»: qui entrano in gioco anche altri fattori come reddito, salute e situazione familiare. Alcune cose sono più facili di altre da cambiare.

L’analisi delle risoluzioni prese l’anno precedente fornisce un quadro chiaro di ciò che è possibile: cosa è cambiato sotto questo aspetto? In che modo l’ho conseguito? Oppure: cosa ho fatto invece?

Perché allora non prendere carta e penna, sedersi un attimo e scriverci una lettera? Una lettera che inizi con «Caro me fra un anno» e che non abbia altri destinatari all’infuori di noi: #lettertomyself. Una lettera che descriva il futuro così come lo desideriamo.

E che solo noi, gli autori, saremo autorizzati a leggere, ma almeno un anno più tardi. Dopo che la Terra avrà girato diverse volte su se stessa e che, probabilmente, ci ritroveremo in una situazione diversa rispetto a quella attuale.

A proposito di #lettertomyself

#lettertomyself è stata organizzata con Any Working Mom e la Posta per la prima volta nel 2019. Any Working Mom è una piattaforma per madri e padri che vogliono essere responsabili della propria vita.

Il team di Any Working Mom

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